La Musica e l’arte del deragliare
Non sono nato in una famiglia di musicisti, nessuno mi ha mai spinto, forzato, ho scelto e basta, salvo scoprire tempo dopo aver iniziato a studiare, che mio nonno suonava il sax nella banda del paese, proprio lo strumento che avevo scelto, anche se non ho mai amato la banda!
La mia passione per la musica è cresciuta in seno al “Cantiere Internazionale d’Arte” di Montepulciano, una culla di artisti e di idee che ti fa sentire, per un paio di settimane all’anno, un vero musicista anche se hai da poco finito le scuole elementari e, da subito, ti mette di fronte a prove estenuanti, partiture scritte da autori del calibro di Detlev Glanert e direttori di respiro internazionale come Roland Böer, una figura che non smetterò mai di ringraziare per saggezza e fiducia.
Il passo successivo si svolge al Conservatorio di Firenze, mi laureo sotto la guida del maestro Roberto Frati, un autentico padre musicale nonché mio conterraneo, con il quale mi trovo fortunatamente a poter collaborare e condividere tuttora viaggi in macchina all’ insegna, una volta tanto, più del calcio che della musica.
Nel frattempo, e dopo il ritorno a Montepulciano, la passione che mi ha sempre guidato ha dato una netta sterzata. Parallelamente agli studi accademici e all’intensa attività didattica, ho sempre portato con me una grande curiosità verso la composizione, la musica applicata, il suono, la musica elettronica, le arti visive digitali.
Mi sono trovato così, e succede anche ora, a passare dai suoni acustici della musica da camera con i “Florentia Saxophone Quartet”, “Atman Sax” e “SteelWind”, a quelli della musica elettronica/contemporanea/jazz/rock con diverse formazioni come “Ensemble degli Intrigati”, “The Bad Mexican”, “Fad3d”, “VR electronic & CO”.
Con queste formazioni ho conosciuto posti ed artisti fantastici, dal pub di provincia, al “Festival Mozart” di Rovereto, dal “Live Rock Festival” all’“Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles”, dove ho avuto l’onore di eseguire il mio brano di musica elettroacustica “Grinding” in prima assoluta.
L’amore per il suono e l’arte digitale mi porta a conseguire un “Master in Musica per Videogiochi”, dove posso unire quelle che sono le “finezze” della musica “colta” alla freschezza del suono interattivo e non lineare, oltre alla potenza visiva dei software grafici; niente di più eccitante da poter applicare ai propri progetti, dove la fisicità dello strumento si unisce alla fantasia del digitale.
La volontà di “deragliare” dai canoni del musicista che sa suonare solo lo strumento mi ha sempre guidato. Nel mio presente e futuro non potrà che esserci tanta sperimentazione, contaminazione e voglia di stupire, sia nei concerti che nelle mie poduzioni.